Analisi LSU Tigers

Visto che qualcuno mi ha chiesto nei direct di Instagram di parlare di LSU ecco a voi (per chi non seguisse ancora la pagina su Instagram: @collegefootball_italia)


Sicuramente i Tigers sono una delle sorprese positive della stagione, una valutazione più completa la si potrà fare a fine anno ma in ogni caso bisogna fare i complimenti a Brian Kelly e il suo staff per i risultati raggiunti.

L'head coach ex Notre-Dame è solo al primo anno in Louisiana, eppure ha ottenuto risultati che alla vigilia sembravano praticamente impossibili.

Ovviamente la vittoria che segna la stagione è quella contro Alabama, per 32 a 31, all'overtime, rischiando il tutto per tutto con una conversione da due punti anzichè l'extra point per pareggiare.

Questa è stata la partita più bella dell'anno finora, insieme alla sfida tra Alabama e Tennesse. Entrambi i match hanno regalato emozioni ed ambienti unici, con i tifosi in delirio e che hanno invaso il campo subito dopo la fine. Scenari che solo il college football può regalare.


LSU ha il destino nelle sue mani: se vince tutte le partite rimanenti, probabilmente, sarà inserita nelle magnifiche quattro che si contenderanno il National Championship.

Dopo la vittoria contro UAB di sabato, rimane un solo match prima del Championship, quello contro Texas A&M, avversario più che abbordabile e che non dovrebbe creare grossi problemi. 

Laurearsi SEC Champion sarebbe praticamente un pass per i playoff. Infatti ci si ritroverebbe presumibilmente in una situazione con: LSU con un record di 11-2 e con le vittorie contro Alabama e Georgia, una tra Ohio State e Michigan con 0 sconfitte, cosi come TCU, ed infine USC e Georgia con una sconfitta a testa. A questo punto i commissioners probabilmente sceglierebbero come partecipanti ai playoff Ohio State/Michigan, TCU, Georgia ed LSU, che avendo battuto i Crimson Tide e i Bulldogs sarebbe praticamente impossibile lasciar fuori nonostante le due sconfitte. (Tutti questi ragionamenti mostrano quanto siano assurdi i playoff a sole quattro squadre; aumentando il numero ne guadagnerebbero tutti. Questo però è un altro discorso che merita un articolo a parte e ci sarà tempo di parlarne in off-season).

Battere Georgia però è molto più facile a dirsi che poi a farsi, ma già arrivare a fine stagione a giocarsi tutto in 60 minuti è da considerarsi un enorme successo. Provate a chiede a un tifoso di LSU se a inizio stagione avrebbe mai immaginato di trovarsi in questa situazione; se dice si allora chiedetegli se lo pensava anche dopo la sconfitta nella prima partita contro Florida State; se vi dice nuovamente di si allora sta mentendo.


La mano di Kelly nei risultati raggiunti è chiara. Jayden Daniels, il qb transfer da Arizona State, sta giocando sempre meglio e sembra aver trovato quella continuità che gli era mancata fin'ora in carriera. I Tigers hanno cosi risolto il dilemma del quarterback, che dopo l'addio di Burrow per la NFL, era diventato un problema.

I meriti di Kelly non si limitano alla crescita di Daniels, ma riguardano soprattutto la mentalità data al programma e il recluiting. La classe di freshman da lui stessa reclutata sta avendo un impatto che nessuno poteva prevedere: i due tackles titolari sono al primo anno, cosi come il tight end. Appartiene alla classe dei freshman anche Harold Perkins che è stato fondamentale nella vittoria contro Arkansas con 8 tackles, 4 sacks (eguagliando il record scolastico per sacks in una partita) e 2 forced fumbles. Prestazione impressionante, ancora di più se si pensa che è solo un freshman.


Quello di Kelly e Freeman (che ha preso il suo posto alla guida dei Fighting Irish) potrebbe essere un raro caso in cui effettivamente entrambe le squadre ci hanno guadagnato: se guardiamo infatti a LSU e Notre Dame parliamo di due squadre che stanno dando grandi segnali di crescita rispetto a inizio anno e che stanno beneficiando del nuovo head coach a livello di recluiting. Entrambe le tifoserie possono quindi essere soddisfatte del cambio di allenatore.

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