Michigan @ Ohio State Analisi

Michigan Wolverines 45 @ Ohio State Buckeyes 23


La partita più attesa dell'anno, la numero due contro la numero tre del ranking, entrambe imbatutte e con un record di 11-0, chi vince va a giocarsi il Big-10 Championship e ottiene praticamente un pass per i playoff, "The biggest rivalry in the college sport", THE game: Michigan @ Ohio State.

Le aspettative sulla sfida erano altissime e sono state rispettate. 

Ohio State è dalla sconfitta dell'anno scorso che aspetta questa partita per potersi prendere la sua rivincita; queste erano state le dichiarazioni di Ryan Day dopo aver perso nel 2021 "I feel awful. I just got done talking to the team. When you work this game 365 days out of the year and come up short, it’s a failure. It hurts a lot."

Quest'anno i Buckeyes avevano la possibilità di giocare in casa e non accadeva dal 2018, tutto l'ambiente era pronto e voleva solo una cosa: beat Michigan.

Ohio State è partita subito forte arrivando a touchdown con relativa facilità al termine del primo drive e limitando i Wolverines a un field goal nel loro primo possesso offensivo.

A questo punto si entra nella fase che ha deciso il match: è in questi minuti che Ohio State ha perso la partita. Michigan in attacco era bloccata, non riusciva a guadagnare yard su corsa e veniva costretta a chiare situazioni di passaggio su 3rd&long, esattamente il contrario di ciò che sperava Harbaugh arrivando alla partita. L'attacco dei Buckeyes non è stato però in grado di sfruttare il momento, e nei tre drive successivi al touchdown iniziale, è riuscito a collezionare solo tre punti. 

Arrivati a 7.26 dal termine del secondo quarto, il punteggio era di 10-3 in favore dei padroni di casa, con l'attacco di Michigan che su 8 tentativi di corsa ha ottenuto un totale di 0 yard ed era costretto nuovamente ad una situazione di 3rd&9 sulla linea delle loro 31 yard. Passaggio di McCarty per Cornelius Johnson, che sembrava non sufficiente per ottenere il primo down, ma miss tackle e boom touchdown! Da quel momento in poi la partita è cambiata. 


Ohio State in tutto il primo tempo ha giocato man to man, impegnando tutte le sue risorse per contenere il running game avversario, però cosi facendo è stata costretta a portare le safety vicino alla line of scrimmage, lasciando la possibilità di big plays in profondità, e McCarthy è stato bravo a sfruttarla, come dimostrano i due touchdown dei Wolverines nel primo tempo: due big plays di 69 e 75 yard rispettivamente. 

Proprio il qb in maglia numero 9 è stato il migliore in campo. Fin dal momento in cui J.J. McCarthy è arrivato al campus ci si aspettava una prestazione del genere, che però fino a questo momento non era arrivata. La scelta fatta da Harbaugh di scegliere J.J. per il ruolo di quarterback titolare davanti a Cade McNamara, è proprio perchè il primo ha un upside maggiore. 

McCarthy non solo ha trovato con precisione i suoi ricevitori down field, ma ha anche rivelato una leadership importante correndo per 27 yard e 1 touchdown e mostrando come fosse disposto anche a "sacrificare" il suo corpo pur di arrivare alla vittoria. 


Nel secondo tempo Ohio State ha dovuto rispettare maggiormente la pericolosità di McCarthy, e cosi Michigan è riuscita a sbloccare il running game, in particolare con Donovan Edwards che ha collezionato 216 yard e 2 td.

Sul lato offensivo invece i Buckeyes sono andati in totale confusione, in particolare nel quarto quarto sono riusciti a segnare solo un field goal e hanno subito due intercetti. Era chiaro come tutta la squadra sentisse la paura di un'altra sconfitta contro i rivali di sempre, questa volta subita però in casa.

La stagione di Ohio State non è ancora finita, ci sono buone probabilità che vengano inseriti nei playoff e deve essere bravo Ryan Day a rialzare subito le motivazioni dopo una batosta del genere, infatti il vero obbiettivo stagionale, cioè il National Championship, non è ancora del tutto sfumato.


E se queste due squadre si ritrovassero proprio nella finale dei playoff?

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