Tennessee @ Georgia Analysis

 Tennessee Volunteers 13 @ Georgia Bulldogs 27


La partita più attesa del weekend e non solo, una delle più attese di tutta la stagione, la squadra numero uno contro la numero tre, la sorpresa della stagione contro i campioni in carica.

Ci si aspettava una partita spettacolare e ad alto punteggio, dominata dagli attacchi, e cosi non è stato.

Il risultato finale non mostra realmente quello che è stato l'andamento della sfida: un dominio di Georgia dall'inizio alla fine. La squadra di Kirby Smart è entrata in campo più pronta e preparata. Per Tennessee invece, per la prima volta in stagione, si è sentita la tensione. I Volunteers arrivavano alla partita con il peso di essere la squadra numero 1 della nazione per la prima volta dal 1998; situazione opposta rispetto al match contro Alabama, dove non avevano nulla da perdere e nessuno si aspettava niente. 

La tensione si è fatta vedere soprattutto in attacco, dove i Volvs non sono mai riusciti a trovare il ritmo che li ha caratterizzati nell'arco della stagione. Lo stesso Hooker è parso meno preciso del solito e ha lanciato due overthrown pass, uno per Hyatt e uno per McCoy, che sarebbero potuti essere due touchdown.

A livello tattico la difesa di Georgia ha impostato la partita in maniera opposta rispetto ad Alabama, proprio per evitare gli errori a cui erano andati in contro i Crimson Tide. Smart ha infatti deciso di marcare man to man, evitando gli switch difensivi che avevano regalato facili touchdown a Hooker e compagni. Inoltre, visto il running game di Tennessee non dominante, le safety hanno potuto rimanere piuttosto profonde, pronte ad aiutare i cornerback nel caso il ricevitore vincesse l'1vs1.

Oltre alla pressione, per Tennessee si è aggiunta la difficolta di dover giocare questo big match in trasferta. Se infatti il Neyland Stadium aveva dato una spinta decisiva per ottenere la W contro Alabama, in questo caso era lo Sanford Stadium ad essere una bolgia e a spingere i Bulldogs. Segno evidente della difficoltà di giocare in trasferta e dell'influenza del pubblico, sono state le 8 pre-snap penalties accumulate durante l'arco del match dai Volunteers sul lato offensivo.


L'attacco di Georgia ha generato un'ottima impressione. Nel primo quarto con i due big play di Bennet, un lancio da 52 yard prima e uno da 37 due drive dopo, è riuscita a indirizzare la partita fin da subito. Nel proseguo del match, l'attacco dei Bulldogs si è dimostrato in grado di gestire il vantaggio, correndo con continuità la palla, facendo passare il tempo sul cronometro e lasciando a lungo sulla side-line l'attacco di Tennessee. Tuttavia non è certo per colpa della difesa che i Volvs hanno perso, anzi la difensive unite, come già mostrato settimana scorsa contro Kentucky, ha fatto dei passi in avanti rispetto alla partita con Alabama, ed infatti, nonostante i lunghi drive di Bennet e compagni, sono riusciti comunque due volte a fermarli in red-zone e limitarli al field goal. Non era la difesa a dover vincere la partita, il suo compito era quello di tenere Georgia sotto i 35/40 punti e cosi è stato fatto. La responsabilità della mancata vittoria ricade sull'attacco, che per tutta la stagione è stato il punto di forza di Tennessee, ma in questa partita non è mai riuscito a trovare ritmo.

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