Texas @ Kansas State Analysis
Texas Longhorns 34 @ Kansas State Wildcats 27
Partita molto divertente e che è stata in bilico fino all'ultimo possesso. E questo non era scontato visto l'andamento assunto dalla sfida.
Nel primo tempo Texas ha giocato in maniera praticamente perfetta offensivamente. I sei drive avuti a disposizione si sono conclusi con: touchdown, touchdown, touchdown, fumble, field goal, touchdown; meglio di cosi era difficile fare. Le chiamate per i giochi fatte da Sarkisian nel primo tempo, mostrano come l'head coach dei Longhorns sia uno dei migliori playcaller offensivi di tutto il panorama del college football.
Il bye-week avuto la settimana prima è stato un importante vantaggio, Texas si è infatti presentata a questa partita prontissima, non solo offensivamente ma anche difensivamente.
Dopo aver concesso touchdown al primo drive di Kansas State, la difesa dei Longhorns è salita decisamente di livello, concedendo solo più tre punti in tutto il primo tempo, che si conclude per 31 a 10 in favore di Texas. La partita sembra quindi chiaramente indirizzata in favore degli ospiti.
Se non fosse che, come spesso le accade, la squadra di Sarkisian sembra dimenticarsi di giocare gli ultimi due quarti.
È successo più volte l'anno scorso, e anche quest'anno nelle sconfitte contro Texas Tech e Oklahoma State: dopo un ottimo primo tempo e aver ottenuto un vantaggio in doppia cifra, la squadra si blocca completamente.
Proprio come contro Oklahoma State, dopo aver segnato 31 punti, nel secondo tempo l'attacco dei Longhorns ha messo a referto solo 3 punti. Difficile credere che la stessa offense infermabile dei primi due quarti, nella seconda metà del match faccia fatica ad arrivare anche solo in zona field goal. Le chiamate dello stesso Sarkisian quando inizia la rimonta degli avversari diventano estremamente prevedibili: corsa di Bijan Robinson, corsa di Bijan Robinson, e se sul terzo down ci sono meno di 4 yard da guadagnare nuovamente corsa di Robinson se no play-action pass. I primi down conquistati a fatica sono soprattutto merito di Bijan, che è un runninback incredibile, sicuramente il migliore a livello di college football, ma anche in NFL non vedo cinque runninback migliori del numero 5 di Texas. Anche quando sembra non esserci nessun varco, riesce comunque a evitare il tackle di un paio di difensori e guadagnare comunque 2 o 3 yard.
Basandosi cosi tanti sul running game, sembra quasi che Sarkisian nei momenti difficili non si fidi del suo quarterback. Ewers, rispetto alla brutta partita contro i Cowboys, ha sicuramente giocato meglio, anche se continua a sbagliare qualche passaggio di troppo in profondità, che potrebbero essere invece big-plays.
La differenza principale rispetto alla partita contro Oklahoma State è stata la difesa, è questa che ha permesso di conservare il vantaggio nonostante il solo field goal del secondo tempo. La prestazione difensiva è stata la migliore della stagione per i Longhorns, insieme a quella contro Alabama. I due interior lineman, Sweat e Coburn, hanno giocato una ottima partita, riuscendo a limitare le corse di Vaughn. I 17 punti segnati da Kansas State nel secondo tempo sono stati merito soprattutto delle giocate di Adrian Martinez, che sotto pressione, ha usato il suo atletismo per evitare i blitz e guadagnare yard con le sue corse.
La vittoria è sicuramente una boccata di aria fresca necessaria per Texas, ma il solito problema di gestire il vantaggio nel secondo tempo è presente e sicuramente non risolto. La prossima partita sarà contro TCU, e per infliggere la prima sconfitta stagionale agli Horned Frogs, serviranno sicuramente più di soli 3 punti negli ultimi due quarti.
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