USC @ UCLA Analysis
USC TROJANS 48 @ UCLA BRUINS 45
Sfida tra le due università storiche di Los Angeles, una rivalità che va avanti da decenni e ogni volta regala grandi emozioni, per di più se si gioca in un'atmosfera speciale come quella del Rose Bowl Stadium. Ci si aspettava una partita ad alto punteggio e cosi è stato.
Gli attacchi hanno dominato il match, ma alla fine a deciderlo è stata una giocata difensiva: l'intercetto di Korey Foreman a Dorian Thompson-Robinson.
La difesa di USC ha concesso molte yard all'attacco avversario, come fatto praticamente in tutte le partite da inizio stagione, ma allo stesso tempo è stata in grado di creare quei turnovers che si sono poi rivelati decisivi; questo è un copione che si è ripetuto spesso nelle partite dei Trojans, che cercano di andare subito vantaggio in maniera importante, per forzare cosi gli avversari ad abbandonare il gioco di corse, contro cui la difesa è un mezzo disastro, a favore del passing game, contro cui invece riescono a creare quei turnovers necessari a portare poi a casa il risultato.
UCLA però è riuscita a rimanere bilanciata per quasi tutta la partita, e anche quando era in svantaggio per 10 punti non ha mai abbandonato il gioco di corsa, correndo per un totale di 204 yard.
Nel secondo tempo Thompson-Robinson ha giocato con un chiaro infortunio alla mano, nonostante questo non si è tirato indietro, anzi ha alzato il livello rispetto alla prima frazione.
La sfida è stata decisa dall'intercetto nell'ultimo drive, ma ciò che ha veramente indirizzato la partita sono stati i due intercetti lanciati da DTR in due drive consecutivi nel secondo quarto e che hanno permesso a USC di andare al riposo in svantaggio di un solo punto. I Trojans hanno poi allungato nel punteggio approfittando di un fumble di Thompson-Robinson riportato in endzone. Dopo di che per ben sei drive consecutivi le squadre sono andate a touchdown, con le difese che non riuscivano a fermare gli attacchi, fino a quando quella dei Bruins ha costretto USC al primo punt della loro partita a 2:27 dal termine, regalando cosi a DTR la chanche di portare i suoi compagni alla vittoria, senza però riuscirciche.
Non si può non parlare della prestazione di Caleb Williams: 470 yard, 2 touchdown e 32 su 43 passaggi completati. Ma i numeri non rendono l'idea di ciò che ha fatto il numero 13 in campo. Ha beneficiato dell'ottima prestazione della O-Line e del tempo che gli è stato concesso in the pocket, ma quando è uscito dalla tasca ha fatto vedere le cose migliori, diventando ancora più pericoloso. È senza dubbio il miglior quarterback a livello di Division I quando si tratta di lanciare in corsa e un paio di lanci senza senso fatti in questa partita ne sono la dimostrazione: non dovrebbe essere possibile correre a tutta velocità a sinistra, saltare e nel mentre girarsi per lanciare in profondità, eppure lui non solo lo fa, ma riesce a farlo apparire anche semplice. Lancio dopo lancio Williams è stato fenomenale.
Con questa prestazione il quarterback dei Trojans si candida fortemente per l'Heisman Trophy. Prima della partita era dato dai bookmakers come quinto nella corsa al premio, mentre dopo sabato le quote sono cambiate ed è al secondo posto, dietro solo a Cj Stroud. Inoltre dopo l'infortunio di Hooker sembra ormai definitivo che la corsa all'Heisman sia una cosa a due, con i quarterback di USC e Ohio State a contenderselo, e un po dietro Corum come outsider.
Arrivati a questo punto della stagione, con una sola sconfitta, i Trojans hanno più che lecite ambizioni di playoff.
Una eventuale partecipazione però non dipende solo da loro: rimangono ancora da giocare due partite tutt'altro che semplici, prima contro Notre Dame e poi il Pac-12 Championship Game, e anche in caso di vittoria devono sperare che almeno una tra TCU ed LSU perda prima della fine della stagione, infatti se LSU vincesse contro Georgia, laureandosi SEC Champion, pur con due sconfitte subite sarebbe poi difficile lasciarla fuori dai playoff.
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