Come funziona il recruitment?

 Come funziona il recruiting?


C stiamo avvicinando sempre di più al signing day, a cui manca meno di una settimana, e sulla pagina si parlerà molto dell'argomento, ma cos'è il recruiting? Come funziona? Questo è quello che si potrebbe chiedere chi sta approcciando al college football, cercherò di spiegarlo in maniera chiara e (per quanto possibile) breve.

I giocatori in uscita dall'high school sono valutati tramite stelle, che possono andare da 0 a 5. Più il numero di stelle associate al giocatore è elevato, più il giocatore è forte. 

Le varie università possono reclutare i giocatori in uscita dall'high school offrendo la borsa di studio. 

Dopo aver ricevuto varie lettere di recruitment da parte delle università, il giocatore potrà scegliere l'ateneo in cui giocare, impegnandosi verbalmente: c'è quindi quello che viene detto commitment. Questo non è però definitivo: finchè non si arriva al signing day, in cui si firma ufficialmente, il giocatore può sempre cambiare idea e passare ad un'altra università. Quindi anche dopo che un giocatore annuncia il suo commitment in realtà il processo di reclutamento non è finito: gli allenatori e i vari staff continuamo a cercare di convincerlo, nella speranza di riuscire a fargli cambiare idea entro il signing day.

Ci sono due tipi signing day: 

-early signing day (quest'anno il 21 dicembre)

-national signing day (quest'anno l'1 febbraio) 

Tra i due non cambia nulla, se non la data, e un atleta è libero di scegliere quando impegnarsi ufficialmente con l'università scelta.




Negli ultimi anni è stata introdotta una importante novità che ha profondamente cambiando il recruiting: il NIL (Name, Image, Likeness).

Ricordiamo che prima della introduzione del NIL i giocatori non potevano ricevere alcun compenso monetario dalle università.

Grazie al NIL ogni studente-atleta ha l’opportunità di poter trarre profitto grazie allo sfruttamento della propria immagine, ad esempio tramite vendita di autografi e prodotti di merchandising, social media vari e partecipazioni a eventi, ma anche accordi di sponsorizzazione di ogni tipo, a patto che il prodotto pubblicizzato sia in linea con certi principi.

Resta però vietata ogni forma di compensazione di tipo pay for play: non è possibile convincere una recluta a scegliere un’università piuttosto che un’altra dietro pagamento monetario o promesse di futuri guadagni o sponsorizzazioni. Come però sappiamo bene in Italia "fatta la legge, trovato l'inganno" e spesso le università riescono ad aggirare queste regole, con il NIL che si trasforma proprio in un pay for play; non è un caso che Texas A&M, che ha una importante dispobibilità economica, l'anno scorso abbia avuto la miglior classe di recruiting di sempre, pur non essendo certo un top team a livello di Alabama o Georgia.

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